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da
Olimpo:
(...) Anticlo non sa da dove iniziare, guarda il vecchio che
aspetta, calmo, ma non del tutto indifferente.
- So che tu sei un grande saggio e vivi qui, tra i boschi,
a meditare sulle cose e sul destino degli umani…
Si ferma, l’altro attende. Tutt’intorno è
silenzio: solo arriva dal basso lo stridio delle cicale.
- Volevo un consiglio, un consiglio per un’impresa…una
strana impresa.
Un volo di rondoni sfiora la capanna e risale con uno stridio
fitto, pieno e gioioso. Voglio salire sull’Olimpo…vedere
se lassù abitano gli dei.
Anticlo tace in attesa d’una risposta, d’una qualche
parola. Finalmente Eudoro parla: - Anche se raggiungerai la
cima dell’Olimpo, mai potrai sapere se lì abitano
gli dei.
- Perché sono entità celesti che gli occhi degli
umani non possono vedere?... o magari perché gli dei
non esistono?
- Nessuno può dire che esistono solo perché
li ha visti.
- Molti uomini affermano d’averli visti ed averci parlato.
Raccontano anche che Anchise è giaciuto con Afrodite
sui pendii del monte Ida e lì ha generato Enea…ma
questa è solo un antica favola.
- Separare i sogni dalle vicende non è poi così
facile. Gli uomini narrano storie e narrano visioni.
- Allora non serve salire sull’Olimpo per vedere se
lì stanno gli dei?
L’aria s’è fatta più fresca e morbida.
È la sera d’estate, l’erbe odorano e dalle
quercelle oltre il dirupo s’ode lontano, ma distinto,
il canto d’un usignolo.
- Se devi salire, sali, ma non saprai, te l’ho già
detto, se lì stanno gli dei.
- Ma se li vedessi?
- Potrebbe essere un sogno, un’immagine senza consistenza,
tracciata dai tuoi sensi affaticati.
- Io vorrei vederli oppure no e poter dire a tutti, quando
sono disceso, se gli dei esistono o non esistono.
- Nessun uomo ha mai potuto dirlo e nessun uomo potrà
mai dirlo negli anni che verranno.
- Ma tu che sei sapiente e vivi solo qui, sempre a meditare,
tu a che conclusioni sei giunto?
- Forse ci sono gli dei, forse c’è un Dio solo:
può anche essere che Lui comandi sugli dei e sulle
cose, forse è l’aria, l’acqua o come un
fuoco che percorre i cieli e sta all’origine delle cose.
- Ma se tanto non puoi arrivare a capire nulla, perché
te ne stai quassù, fuori dei dolci conviti, lontano
dalle piazze e dalle feste, privo anche delle dolcezze di
Afrodite?
- Tu vuoi salire sull’Olimpo per capire, io voglio stare
qui a chiedere, a chiedere sempre…e poi a guardare il
sole che sale e scende, le nubi e il vento. Lo preferisco
alle vicende degli uomini, al loro faticare per le ricchezze,
la gloria o altro. Ma guai se tutti facessero la mia scelta.
Ogni uomo ha un daimon e bisogna seguirlo. Chi non lo fa è
una pianta che non cresce, s’affloscia e secca.
- Ma tu, dentro in te, cosa senti? Anche se non lo puoi sapere,
pensi che gli dei esistono oppure no?
- Penso che qualcosa esiste, ma forse sono io che voglio così.
Un branco di cornacchie scende tra le quercelle e gracida
forte. Il sole s’è fatto più basso, appena
sopra le colline. Anticlo sa che deve prendere presto la strada
del ritorno. (...)
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