da
Il tempo differente:
Mi commuove il ragazzo immortale
Mi commuove il ragazzo immortale
alla luce chiara di gennaio
ha il cammino lieve di un dio
e una femmina tenera sulla spalla. L'ho
sentito parlare con voce forte
ai ragazzi splendenti con le giubbe e i pastrani;
si scuote ora nei capelli lunghi e nel sorriso
gli si allaccia la campagna per lo stradino.
Anche tu sei
entrato di soppiatto
insieme aglia altri, con parole ed atti
già nella storia, come l'ultimo gioco.
Ma ti è
ignara la meta
e il tempo che ti sovrasta.
marzo
1973
A
Sonia
Inizò con la fuga
costante tra l'Appennino
l'ostinato mito d'erbe, di chiese
ma lo rompesti presto
questo cerchio di tetti e
di colombi, l'organo prestigioso
della pieve defunta, negli spazi effimeri
d'un crepuscolo per le valli.
Un
esorcismo, l'ultimo, fiaccato
ormai dal sopravvento del tempo
della paura, il limite d'ombra
l'ululato di inquieti spiriti notturni.
Nelle rocche
antiche del Montefeltro
lo spettacolo tuo e dei compagni
e ritrovai la gente, la parola
dura nello scontro, il corpo gettato
nel lavoro e nella lotta.
Non so se questo
debbo
solo al tuo corpo forte
e alla mente chiara
la tua voce pacata
alle tempie serrate
per le tue gambe lunghe.
E ti ringrazio per le mie ore
nuove ed il coraggio
ritrovato nella ragione.
maggio
1973 |